sabato 31 marzo 2018

Pit Stop Ciao Luigi...



Se ne va anche Luigi De Filippo. Con Beppino, suo padre, erano considerati " i minori"della dinastia. E' innegabile che la grandezza di Eduardo li abbia offuscati, come sono innegabili e documentati, basta leggere le tante biografie o ri ascoltare le varie interviste rilasciate, i contrasti che tra loro ci furono. Ho visto Luigi De Filippo proprio la stagione scorsa, al teatro de La Pergola di Firenze, ne Natale in casa Cuppiello. 

Camminava a mala pena e si avvaleva spesso dell'appoggio di una sedia, per continuare comunque on passione e dignità, a lasciare il suo segno sul palco. 

A fine rappresentazione, con tutta la compagnia schierata sul proscenio a ricevere gli applausi del pubblico, Luigi De Filippo prese la parola, si scusò della necessità di doversi di nuovo sedere, e come si fa tra amici, iniziò a raccontare di sé, del teatro, dell'amore incondizionato verso quest'arte nobile, che a nessuna altra scenica si può paragonare. 

Parole semplici quelle di Luigi, parole nate dal profondo, che con profondità e leggerezza, vennero accolte dal pubblico, quasi meravigliato da quell'inaspettato momento di confidenza. Era domenica pomeriggio, ultimo giorno di replcihe alla Pergola. 

La rappresentazione,devo essere sincera fino in fondo, non mi entusiasmò. Forse per via del fantasma di Eduardo che solenne aleggiava... Ma quei dieci, forse quindici minuti, di condivise chiacchiere, mi commossero, mi abbracciarono. 

Ciao Luigi...

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