domenica 25 marzo 2018

Impressioni in penna... Amici per forza di Simona Polimene


Le mie “impressioni in penna” nascono dal desiderio di far migrare nella scrittura, quello che l’anima ha visto, digerito, rielaborato. Perché a modo mio resti…

Con Simona Polimene ci incontriamo a Montelupo F.ino domenica scorsa, all'interno della manifestazione CartaCarta, dove lei  partecipa con i suoi libri, i “suoi tre figli”, come mi dirà in un secondo tempo. Tre figli diversi per genere, scrittura, impostazione. Opto per acquistarne due. Simona cortesemente mi regala il terzo. Con questo ricco bottino vado a casa. 


Simona è una come me, scrive per passione, se poi c’è un po’ di guadagno ben venga, ma non è certo quello che la spinge a scrivere e a dare in consegna. Ci raccontiamo un po’ di noi, artigiane della penna, durante questo breve primo incontro, lei scrive romanzi, io racconti e altre “urgenze letterarie” che tramite il blog da me gestito, trovano subito il loro sbocco, la loro collocazione. Diversità di approccio alla pubblicazione, medesimo intento: provare a dare emozioni

Dopo aver fatto zapping nelle tre pubblicazioni di Simona, scelgo per cominciare Amici per forza. Un racconto lungo, dal linguaggio moderno, volutamente favoleggiante solo perché i protagonisti appartengono al mondo animale, ma potrebbero essere benissimo tre amici di umana razza, che prima per forza si incontrano, poi con tutto se stessi si amano. Un pesce, Nettuno, un riccio, Curzio, un gatto, Ciccio, e un bambino, che inconsapevole sarà il collante del loro incontro. E’ un linguaggio poetico quello usato da Simona Polimene per raccontare questa storia, un linguaggio che racconta di anime, quelle di Nettuno, Curzio e Ciccio, del loro rispettivo vissuto, diverso ma in fondo comune, della loro filosofia di vita. Tutto sembra all'inizio non amalgamarsi, per poi esserlo più dell'immaginato.  

Con delicatezza Simona affronta temi alti, importanti, che stanno alla base dei rapporti, come la diversità, il concetto stereotipato di grande e piccolo, la comprensione dell’altro, la complicità come fonte di crescita dell’io per trasformarsi in noi. 


Amici per forza, vorrei farne lettura animata, parlarne, dargli vita oltre la scrittura, con una restituzione teatrale.
Simona, si fa?
Resto in attesa...



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