sabato 10 dicembre 2016

Scattiscritti A occhi chiusi foto di Valentina Santecchia

Quella faccenda di chiudere gli occhi mentre la melodia nasceva, gli veniva ovvia, naturale. E Little Rose non riusciva così a farsi notare mai.
Quante volte si era fermata ad ascoltarlo, nella speranza che prima che la chitarra emettesse l’ultima nota, lui aprisse gli occhi, si accorgesse di lei e del suo trasognare. Con gli spiccioli di giornata l’avrebbe invitata a prendere un caffè.
Gilbert, cantore si strada, menestrello di Bretagna, con la sua fida,  portava le sonate dei grandi nei piccoli paesi.  Little Rose non si stancava mai di ascoltarlo. 
Ogni anno, per sette giorni, nella stessa settimana d’aprile, Gilbert sostava a Comburg, villaggio di lei. E lei ogni anno, per sette giorni, stessa ora, stesso patema, era lì. E da lì fuggiva, prima che le dita di Gilbert pizzicassero l’ultima corda e i suoi occhi rivedessero la luce.
Quel giovedì 18 aprile 2012, Little Rose decise. Si reco, ascoltò, con le palpebre strette ben oltre la fine della musica.
Un ticchettio, una presenza vicina agognata, la riportarono al qui.
Gli spiccioli di giornata andarono in caffè. L’addio in un arrivederci.

Musicista di strada foto di Valentina Santecchia



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