lunedì 27 luglio 2015

Scattiscritti "Mare dentro"



"Mare dentro" foto di Lucia Coli 


Nell'azzurro in distesa silente                               
sotto le tese  
che il sole osteggia  
gli occhi si posano
Hanno espressioni di tempo ai lati
hanno curiosità da sprigionarsi ancora
Nella quiete del dopo a noi negata  
si racconteranno
il loro mare dentro
"Una coppia" foto di Lucia Coli

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Pit Stop "Sogni"


"Sogni"

Mi sveglio, portando dal sonno appena lasciato pensieri in ricordi. Ho sognato stanotte, no era già stamattina. Ho sognato immagini che conosco, luoghi che troppo bene rammento, persone che ancora ci sono. Quando ho aperto gli occhi mi sono detta mentalmente che cosa avrebbe dovuto essere e non è, come in quel mondo di visioni, che esiste e persiste solo nella nostra notturna memoria. Ho fatto fatica a lasciare materasso e cuscino. In quel dove d’illusione ci stavo meglio. La mia richiesta mattutina di aiuto è partita, per stare in questo presente che a volte mi tiene in ostaggio, non mi si consegna con quella leggerezza necessaria per farlo diventare passato in un istante. Tra un po’ mi passa, magari lo è già. Riprendo le mie carabattole lasciate sull’uscio ieri sera, continuo i miei giochi ne invento di nuovi. Le cicale frignano, il cielo ha nuvole, il sole scotta meno e io non sudo.

“Buongiorno mondo!” 
  (cit.) 

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mercoledì 22 luglio 2015

Pit Stop "Parole in latitanza"

"Parole in latitanza"


Intrappolate in questa calura di pieno luglio, anche le parole stagnano. Me le sento affiorare nella mente, me le vedo già, lì, sul foglio virtuale a rincorrersi, ma è solo e soltanto un immaginare, l’afa mi opprime, il caldo mi fa sudare persino i pensieri. Butto là qualcosa, robe brevi, magari stimolate da un’immagine, una foto trovata sotto gli occhi di primo mattino. Poi buio. E si che le idee di scritture non mancherebbero, e si che vorrei mettere punti e virgole dove mai li ho messi. Aspetto, me lo conferma anche il blog che di luglio ho sempre scritto poco, forse è una pausa più di testa che di termometro, ciclica insomma. Stacco, mi metto in moto, poco, quanto basta per le faccende da sbrigare veloci.

Appoi ( volutamente scritto tuttoattaccato) 
 
 




venerdì 3 luglio 2015

Da 1000 a 4000 battute spazi inclusi Soraya




“Questo è l’unico modo di…”Lasciò la frase nel pensiero e in sospeso, non aveva nessuna voglia di continuarla, nemmeno a mente. La piazza era in movimento, tutto aveva il suo ritmo, il suo perché, il suo da farsi. Tranne lei, seduta nell'unica striscia d’ombra rimasta disponibile, con un panino con tre morsi dati in mano, una bottiglietta d’acqua con un ultimo sorso e una mezza giornata di luce e calore già trascorsa alle Spalle. Anche per quell'ora per quel giorno, Lui era passato. Senza vederla, senza sapere che c’era, Lui “pedalatore instancabile di città” come lei lo chiamava non sapendone il nome. Fermarlo? Abbordarlo? Piantargli un sorriso tra la ruota e lo sterzo? No, impensabile. E poi dopo cosa gli avrebbe detto, come avrebbe giustificato lo stop? Soraya dette il quarto morso al panino, masticò con cura, bevve l'acqua rimasta. Tutto si consumava in un clik: stessa inquadratura, stesso frammento di vita altrui rubacchiato in un fotogramma, stessa modalità nello scatto, per costringersi a non rivederlo ma immaginarlo. 
 Sentì il sudore sotto lo chador, raccolse i resti del pranzo di strada, prese il passo. 
Piano, con lo sguardo alto, con gli occhi nell'amore.  


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Foto di Fabrizio Giacomo Lombardo