sabato 17 gennaio 2015

Da 1000 a 4000 battute spazi inclusi "Battute"




"Battute"


Le dita iniziarono a battere veloce sui tasti, le lettere nere si susseguivano, senza curarsi della grammatica, della punteggiatura, degli inevitabili errori e refusi della prima stesura. Un fiume in piena, "quel" fiume "quelle" parole, come furono dette a suo tempo o solo immaginate, trattenute per non scoprirsi troppo, sedimentate a lungo quando avrebbero invece dovuto uscire subito dal pensato. Si fermò solo quando l'ultimo margine del foglio ne decretò la fine.
Ispirò una boccata, lasciò uscire piano il fumo dalla bocca, accompagnandolo con gli occhi seguendone la strada. Sulla pagina scritta che sembrava più una partitura musicale che l'abbozzo di un racconto, posò lo sguardo dopo, molto dopo, quasi non fosse cosa sua. Per istinto avrebbe desiderato con stizza appallottolare il foglio, gettarlo con altrettanta fuori dalla finestra aperta, in modo plateale, cinematografico, come spesso aveva visto fare e che sortiva sempre un grande effetto. Pochi minuti per rimettere a fuoco, per capire che non era ciò che voleva. Quel guazzabuglio di lettere, quell'arruffio di parole andanti in frasi sconnesse, lo intrigavano, doveva saperne di più: di se, di lei, della storia, la loro forse, o un'altra qualunque arrivata a fantasia. Il mozzicone della sigaretta andò con gli altri nel posacenere. Si riposizionò sulla sedia: spalle dritte, testa in assetto con le spalle. Appoggiò il foglio in scarabocchi alla sua sinistra, ne mise uno intonso nella macchina da scrivere. Riprese a battere i polpastrelli sui tasti, più lentamente ora, provando a decifrarsi dove già si "era scritto"...


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