martedì 6 gennaio 2015

Da 1000 a 4000 battute spazi inclusi "Dai fili d'erba affiorarono i ricordi.."

"Dai fili d'erba affiorarono i ricordi..."
   
Una città oltre Oceano, un appartamento in grattacielo, di cui non riusciva a immaginarne l’aspetto, l’attendevano. 
Erika sedette, bevve acqua di pozzo dal bicchiere , addentò la metà di un’albicocca matura. 
Dai fili d’erba affiorarono ricordi. Non avrebbe avuto altro momento dopo quello per riviverli lì, dove erano nati. Ad occhi aperti, annusando l’aria, prese confidenza col passato, stoppò il presente, rallentò il futuro…

…sentì l’odore di caffelatte appena fatto, di pane tostato, mischiato al fumo di legna bruciata nella cucina economica, sempre accesa, in tutte le stagioni, perché come sentenziava nonna Egle, nessun fornello a gas o forno di ultima generazione potevano competere nella cottura de "le su’ stiacciate coi lardo, la su' ribollita e su' polli arrosto colle patate”, che solo per non sentirsi troppo in colpa al momento dell’eccidio, evitava di dargli un nome di battesimo.  
…dalla finestra senza imposte vide la luce del giorno entrarle in camera, disturbarle il sonno delle vacanze, decidere con lei la lunga giornata: una corsa fino al ruscello, metterci i  piedi in ammollo, la sosta al ciliegio di Simone, la coppetta gelato alla bottega del paese. 
Un giorno mettendo tutti in apprensione lei e Simone tornarono a buio, senza un perché preciso, solo per il gusto di trasgredire, quasi un dovere per l'età del crescere. 
Nonno Dante non le disse nulla. Per due giorni si scordò di avere una nipote. Lei accusò, insieme a lui tacque...
 
Sorrise Erika, si pianse un poco, si volle bene, come da tempo non le accadeva. 

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Foto di Vaelntina Canuti



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