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| Il Letto 1892 Henri de Toulouse Lautrec |
"Corpi"
Dormivano, come ogni sera accadeva. Di quel sonno profondo che il compiuto del giorno lascia, che il ristoro della notte abbraccia. Se si erano date poche ore prima, non seppi. Ero rientrato tardi, più tardi di loro che già giacevano, e dopo essermi sciacquato la faccia per far finta di scacciare l'ennesima sbornia, avevo aperto la finestra, puntando dritto lo sguardo sulla loro, spalancata sulla notte in mano all'alba. Così vicino è il nostro dirimpetto, così vicino da potersi scambiare una sigaretta dopo il caffè del mattino, da poter leggere le espressioni sui volti addormentati.
Dormivano, come ogni sera accadeva. Di quel sonno profondo che il compiuto del giorno lascia, che il ristoro della notte abbraccia. Se si erano date poche ore prima, non seppi. Ero rientrato tardi, più tardi di loro che già giacevano, e dopo essermi sciacquato la faccia per far finta di scacciare l'ennesima sbornia, avevo aperto la finestra, puntando dritto lo sguardo sulla loro, spalancata sulla notte in mano all'alba. Così vicino è il nostro dirimpetto, così vicino da potersi scambiare una sigaretta dopo il caffè del mattino, da poter leggere le espressioni sui volti addormentati.
Ascoltai il sibilo leggero del respiro, respirai l'odore dei corpi.
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