lunedì 24 marzo 2014

Impressioni in penna... "Erri, Irene ed io..."


Le mie “impressioni in penna” nascono dal desiderio di far migrare nella scrittura quello che l’anima ha visto, digerito, rielaborato. Perché a modo mio resti…



"Erri, Irene ed io..."


 Non puoi leggere “Storia di Irene” se con Erri non sei intimo, non sei in simbiosi. La prima pagina, le prime righe, da sole bastano per entrare a gamba tesa nel suo mondo, nel suo modo indiscusso e indistinguibile di consegnarsi a suoi lettori, con quel suo mettere in pagina speciale, quel suo trasmigrare dalla poesia alla prosa e viceversa, in punta di pennino. Per pochi e non per tutti. 
Mi si dispone il volto al sorriso mentre leggo rapita, sotto le costole il mio plesso solare gode, e il racconto che sin dall’inizio svela, presagisce il suo divenire, il suo finale “alla Erri”, proprio per questo m’intriga, mi prende e non posso abbandonarlo all’ora dopo, mentre insieme frammenti di altre sue scritture, nella mente gaudente si affacciano. 
Quest’ultima opera per me lo consacra, lo rende unico, lo rende “il solo” e non oso pensare al giorno in cui sarà tempo di congedo, magari per altra passione sopraggiunta. Orfani delle sue partiture in adagio ma non troppo, lo rileggeremo, lo risentiremo in note… 
“Storia di Irene” essenza di Erri, senza fronzoli, aggiunzioni superflue, quel mettere in continuo e per un continuo il lettore nella condizione privilegiata di interpretazione personale; di immagini, di un dopo non scritto. Senza sosta l’ho letto, lui era li mi conduceva , mi prendeva per mano, con quel suo modo di inventarsi una lingua tutta sua che alla musica torna,  fa capo. Frasi brevi, punti molti, mi lasciano spazio per scrivere il mio di racconto se voglio,. 
Con Irene Erri DE Luca torna al mare, alla Donna, come essere sublime, colonna portante della vita, maggior dono di Dio. Un universo da riscoprirsi ogni volta, a cui affacciarsi in punta di piedi, a cui, sempre, chiedere permesso. 
Per concludere il libro altre due storie brevi, perfette per  restarci in confidenza, una più biografica, una di “pelle”, di terra, quella terra mai lasciata con la pelle, quella pelle che profuma di terra, presente e forte in ogni suo intervento di verbo e di spettacolo. 
E nulla è al caso…

“Grazie menestrello della parola scritta, pittore di simboli grafici, musicista di vocali e consonanti, che all’anima fanno capo, sempre..."

(da Impressioni in penna....Leggendo Erri De Luca)



                                                                                                                                               





 

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