giovedì 10 ottobre 2013

Impressioni in penna

Le mie “impressioni in penna” nascono dal desiderio di far migrare nella scrittura, quello che l’anima ha visto, digerito, rielaborato. Perché a modo mio resti…
 



"..di lui, dice..."


Lo ricordo con memoria di ragazza. Ero fuori dai cori anche a quel tempo e lo sono rimasta, forse è per questo che Luigi Vannucchi mi piaceva. Non posso dire di aver visto ogni cosa di lui, la mia età anagrafica racchiude solo una parte della sua carriera artistica. Quello che di lui mi affascinava, e che adesso con la maturità meglio individuo, era la sua profondità di uomo, il suo essere attore nelle viscere di ogni personaggio interpretato, il saperlo trasformare, come un'appendice di se, come un tutt’uno con lui Luigi.  Essenza pura Vannucchi, con quello sguardo posato lontano, con lo stesso sempre in domanda, sempre in ricerca di un tempo in cui collocarsi.
Ora che dalla sua pagina mi passano immagini, foto che gli appartengono, con umiltà e “sentito” personale, voglio provare a vederlo oltre lo scatto, oltre l’attimo in cui lo hanno… “impressionato”, provare a leggerci lui che di lui, dice… :
 
“Fatico a starci, nel mio qui nel mio ora, vivo le vite degli altri per trovare la mia, ogni copione, ogni personaggio lo faccio mio lo prendo in me, lo accompagno, mi lascio accompagnare. Non avrei potuto fare altro di quello che sto facendo, reinventandomi ogni volta, tracciandomi di linee nuove, osservandomi da più parti. 
Perdonatemi se non sto abbastanza con tutti voi…”

  


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Luigi Vannucchi


 

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