venerdì 4 ottobre 2013

Impressioni in penna "Pensieri in... Zero"



Le mie “impressioni in penna” nascono dal desiderio di far migrare nella scrittura, quello che l’anima ha visto, digerito, rielaborato. Perché a modo mio resti…
 

  "Pensieri in...Zero"


 Mentre i coetanei inseguivano i sogni, lui già stava nel suo. Adolescente su di un palco, sotto le luci della ribalta, nei locali a farsi le ossa. 
Un passo di danza, un volto in maschera, le note in gola. Questo si sentiva, questo voleva di lui restituire, prendendosi per mano, accompagnandosi fiducioso sul cammino in salita del successo, credendoci, cosi com'era, fasciato in panni di paillette e lustrini, panni calzanti, panni suoi, panni della sua anima. 
Cresciuto a pane e teatro, modificandosi nei ruoli come il tempo fa con le stagioni dell’età, senza tradirla, sempre adattandosi.  
Talento, pancia, sentimento. Indispensabili ingredienti per arrivare al dono della consegna, quello che fa migrare da "l'io al noi"sensazioni ed emozioni precise, profonde, capaci di farci vibrare, di ammutolirci nell’ascolto. 
Renato, un animale da palcoscenico che non si risparmia, un corpo che accompagna una voce che veste una storia. 
Renato ha cantato argomenti scomodi, facendo arrossire i bigotti, riflettere le menti libere. 
Renato ha saputo combattere il "suo" tempo, gli è andato oltre, è stato se stesso, lo rimane. 
I suoi capelli negli anni si sono accorciati, la chioma si è un po' diradata, ha preso qualche chilo di maturità, qualche ruga di saggezza, e la voce è andata scaldandosi.
Con pacatezza e un pizzico di malizia che mai guasta, continua a farci riflettere, su noi, sul mondo, su ciò che rimarrà dopo il nostro passaggio...


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