venerdì 27 settembre 2013

Da 1000 a 4000 battute spazi inclusi " Caramelle"



"Caramelle"


Quando Gianni andava a pranzo da suo padre era sempre una goduria! Però si sa, una cucina all’antica come quella dei suoi, lascia in bocca sapori talvolta difficili da digerire, dissuadendo da ogni idea di colloquio dopo pasto. Una caramella al gusto di limone può in parte attenuare il fastidio, garantire un alito passabile. 
Gianni scartò, mise in bocca, il parallelepipedo dolce e   rettangolare, piano si sarebbe sciolto, avrebbe compiuto il suo dovere. 
Con passo da sfilata, tacco dodici, un sorriso di occhi, un ammicco della bocca e una minigonna mozza…caramella, Anna attraversava la strada, gli andava incontro. 
Una visione, un sussulto, un battito di cuore accelerato, e quel salva alito e conversazione, si trasformò nella bocca di Gianni in un corpo estraneo di cui disfarsi in fretta. 
Succhiò avido, cercando di appropriarsi dell'estratto di limone, morse isterico, trattenendo a bocca chiusa il rumore dei cristalli di zucchero che sotto i denti si frantumavano. Ridurli in piccoli frammenti divenne una priorità. Quelli più grossi rimasti presero la via dell’esofago grattandogli la gola. 

Quando Anna gli stampò una bacio al rossetto ciliegia sulla guancia di destra e poi su quella sinistra, l’operazione caramella era con successo conclusa.



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