venerdì 29 marzo 2013

Da 1000 a 4000 battute spazi inclusi "Prova generale"



 "Prova generale"


Aveva ingaggiato una compagnia teatrale perché mettessero in scena sotto suo preciso copione, il suo funerale. Non avrebbe sopportato dopo una vita terrena vissuta in armonia di nuance, di mise ad uopo per ogni occasione, di dimore in tinta, dai pezzi d’antiquariato in perfetta alchimia con l’high tech dominante, di presentarsi al mondo eterno,  con credenziali diverse. 
“Troppo poco”- aveva risposto secca- quando un paio delle amiche più intime le avevano suggerito di lasciare semplicemente istruzioni scritte in merito alla questione.

No, lei voleva sincerarsi da viva di come si sarebbe vista da morta e il suo stato di donna abbiente glielo permetteva.
Furono così giorni intensi, frenetici: la scelta della chiesa per la funzione, l’agenzia funebre all’ultimo grido in fatto di opzioni e soluzioni mortuarie, il quartetto d’archi e le melodie di sottofondo per accompagnare l’estremo saluto. Modello, tessuto, colore, dell’abito da indossare per il trapasso, richiesero più tempo per la scelta rispetto al resto. Ad un fiorista distante 2000 chilometri, ma rinomatissimo per le sue estroverse composizioni, furono commissionate corone e cuscini. In ultimo venne stabilita la velocità di crociera del corteo funebre, a cui tutti partecipanti preventivamente per iscritto dovettero aderire. 
Non era l’idea della morte che l’ossessionava, ma in che modo a quella si sarebbe consegnata.

La prova generale fu un trionfo, la prima e l’ultima rappresentazione…un’apoteosi.



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