domenica 24 marzo 2013

Da 1000 a 4000 battute spazi inclusi "L'uomo che...".


 "L'uomo che..."

Quando lo conobbi, il suo tempo rimasto era segnato, la sua fama nell’ambiente immutata. Al giornale in cui lavoravo da solo due anni, fece richiesta esplicita di me, gli erano giunte cose buone sul mio conto, anche in fatto di donne, forse per questo mi volle.

“Ad ogni alba e tramonto non so quanti dell’una e dell’altro me ne rimarranno e mai cosa ricorderò domani. Nulla resterà di me, se non quelle pellicole che la gente e la critica amano tanto, ma che invece per me sono state solo un mezzo per vivere da privilegiato. La mia essenza sta nelle donne che ho amato.” - tutto questo mi disse non appena feci ingresso in casa sua - 

Ci sedemmo poi al tavolo di noce scuro del salotto buono, o meglio io mi sedetti, lui era già sulla sedia con ruote, unica presenza femminile rimastagli accanto.

“Le ho amate tutte - disse d’un fiato tra un sorso di whisky e uno d’acqua per meglio inumidire la bocca che svelta si prosciugava-  
“ Tutte le ho amate, cercando la madre fuggita, la moglie mai sposata, la figlia coccolata solo a mente. Di ognuna negli anni ho tenuto qualcosa, nulla di materiale, solo memoria di odori, di curve del corpo, di sensazioni di seni tenuti nella mano. Con straziante amore le ho abbandonate tutte, lasciando di me l'esempio peggiore che un uomo possa dare. Nessuna di loro dopo essersi illusa di poter abnegare in quell’amore, ha avuto la forza, il coraggio, per affrontarne uno nuovo, solo maschi da una notte, storie smozzicate al bisogno, nessuna passione come follia. 

Prendevo appunti su di un quaderno a quadretti, non aveva voluto che mi avvalessi di un registratore, così da non permettere alla sua voce in preda alla malattia, di restare nel dopo. 
Mi raccontò aneddoti di notti d’amore così dettagliati, che faticai a non avere un erezione.

Quando prima di congedarmi mi strinse come poteva la mano, negli occhi gli passò il volto, la pelle, l’aroma, l’essenza dell’amore. 


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